Clipping
La regolazione del guadagno è fondamentale al fine di una buona registrazione, tutto quello che cade al di sotto del valore 0 nel nostro convertitore non viene registrato, perso per sempre. E fin qui, se è vero che un buon silenzio non fu mai scritto, niente di grave.
Cosa succede invece se anche solo una parte del nostro segnale oltrepassa il valore massimo (65535 nel nostro caso)? Un disastro!
Il fenomeno prende il nome di “clipping” ed è una cosa tanto orribiile per le nostre orecchie quanto frequente nelle registrazioni di chi comincia a dilettarsi nel nostro campo. Qualsiasi segnale oltrepassi il valore massimo viene impostato dal convertitore uguale al valore massimo.
La conseguenza è una distorsione della forma d’onda e una conseguente distorsione (molto brutta) del segnale registrato. Nell’immagine trovate una rappresentazione del fenomeno, e per darvi un’idea in fondo al post c’è un file audio che esemplifica tutto il discorso.
Per semplificarci la vita è spesso presente un segnale che ci avverte del fatto che sta avvenendo il clipping. Può essere un led rosso sull’interfaccia audio o un indicatore di livello sul software di registrazione che da verde diventa rosso.
E’ fondamentale regolare il gain PRIMA di registrare: mettendoci nella stessa posizione rispetto al microfono e usando lo stesso tono di voce che siamo soliti utilizzare quando registriamo, terremo d’occhio il segnale del clipping e regoleremo il gain in modo che il segnale non si accenda neanche durante i passaggi più alti della nostra chiacchierata.
Un errore tipico si sente spesso nei podcast in cui due o più speaker registrano usando contemporaneamente lo stesso microfono: uno dei due regola il gain parlando da solo e verificando di non avere clipping, poi durante la trasmissione capita che in certi momenti la voce dei due speaker si sovrapponga.
Questo fa sì che le onde sonore delle due voci si sovrappongano in un unica onda di intensità molto più alta, provocando il famigerato clipping.
E’ per questo che le mamme, inconsapevoli esperte di audio-engineering, ci hanno sempre detto di non parlare sulla voce degli altri, o quantomeno di abbassare il gain prima (questo lo aggiungo io).
Quindi manina sul gain, e spendiamo un po’ di tempo a fare prove prima di registrare tenendo d’occhio il segnale di clipping.
Non sperate di individuare il clipping DOPO aver registrato! Quando il segnale eccede il limite dei 65535 in registrazione, il computer “clippa”, accende la spia rossa, e scrive 65535 sull’hard disk.
Quando in seguito il pc riproduce il suono leggendolo dall’hard disk, quel passaggio clippato NON eccede il limite, infatti è 65535, esattamente UGUALE al limite massimo, quindi non accende nessuna lucina.
Potreste (anzi, dovreste) accorgervene a orecchio, ma a quel punto non ci sarebbero metodi semplici ed efficaci per rimediare al problema se non di ripetere la registrazione.
Regolando il gain correttamente ed evitando il clipping avrete una registrazione perfetta, tutto il resto potrà essere fatto in seguito.
Per esempio qualora la vostra voce abbia grosse variazioni di volume (ad esempio passaggi sussurrati e urlati), oppure nel caso di due speaker con voci molto diverse in quanto a volume, può accadere che alcuni passaggi risultino troppo bassi, a volte quasi inudibili rispetto agli altri.
Non vi preoccupate, sono lì sul vostro hard disk, una registrazione a 16 bit ha circa 96dB di intervallo dinamico, c’è spazio per la più tenue delle voci senza fare andare in clipping il più potente degli ululati.
Per tirare su tutti i passaggi deboli c’è un modo sempice: si chiama compressione e ne parleremo in uno dei prossimi articoli.
Cliccate qui sotto per l’audio di esempio:
[audio:http://media.rockcastitalia.com/RegDig_1_-_Clipping.mp3]